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domenica 4 dicembre 2011

Francesco Sala e un "paese geneticamente modificato"


Pochi giorni fa è morto Francesco Sala, Biologo, Genetista e Scienziato italiano fra i primi a comprendere e proporre l'uso degli OGM per salvare l'agricoltura italiana e rilanciarla con il loro corretto uso. Il Sole 24 Ore è l'unico giornale, insieme ai blog di alcuni divulgatori scientifici, che lo ha ricordato. Perchè in questo paese non interessa a nessuno se uno scienziato muore, nemmeno se muore due volte; si perchè gli scienziati in Italia sono morti per definizione; costretti da una politica di tagli a lavorare in condizioni pessime oppure a emigrare. Se poi le sperimentazioni che seguono trattano di argomenti caldi, vedi OGM, staminali, fecondazione assistita, allora ci pensa l'opinione pubblica e i media ad ucciderli ulteriormente. Ma perchè quando si parla di scienza tutti si sentono autorizzati a commentare tutto negativamente? Se la mia automobile è rotta la porto dal meccanico e la faccio riparare, non questiono sull'uso che fa della chiave inglese, delle candele o se smonta il radiatore e ne monta un altro preso chissà dove. Lui fa il suo lavoro, io lo pago, la macchina riparte e siamo tutti contenti. L'essere umano è come una "macchina" ha dei "pezzi" che possono essere riparati o sostituiti, ogni tot km ci consigliano un tagliando, ci ricordano di cambiare l'olio ogni tanto e speriamo che il "Veicolo-Uomo" duri più tempo possibile. Ma con la scienza è tutta un'altra storia e dopo aver proposto sondaggi, fatto trasmissioni televisive inutili e riempito telegiornali di disinformazione allora, quando i protagonisti se ne vanno, non serve più parlare. C'è la crisi, si avvicina Natale, che siano gli "addetti ai lavori" a ricordare lo scienziato di turno. Francesco Sala era un alpinista, se fosse morto durante una scalata sarebbe stato inserito in ogni servizio giornalistico perchè "fa notizia". Ma se non muori per morte violenta allora non serve parlarne. E poi dopotutto gli OGM sono "cattivi" e ci fanno male perchè così l'opinionista di turno ci ha detto. Poco importa che se le biotecnologie non avessero fatto la loro comparsa avremmo mangiato la frutta del 500', tanto ben raffigurata nel capolavoro di Caravaggio, piccola, bacata e dal valore nutrizionale pressocchè nullo. E poco importa se, come scrive Anna Meldolesi nel suo blog, "non c’è nulla di ciò che mangiamo che non sia stato geneticamente modificato in qualche modo anche se per un incidente semantico non si chiama Ogm". Non importa, non interessa, non c'è tempo, c'è la crisi... Buon viaggio Prof. Sala, morire due volte non è da tutti.
Andrea Lupoli

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